Ecco il primo bollettino del polline dopo la chiusura estiva. Concentrazioni del polline molto basse. Tuttavia, è possibile fare un paio di segnalazioni: la presenza di polline di ambrosia e artemisia, i due generi della famiglia delle asteracee anemofili, molto allergenici. Se artemisia con alcune specie è presente già ad inizio estate, ambrosia è decisamente tardoestiva e autunnale. Sono comparsi anche alcuni granuli di polline di cedro. E’ sempre alta in tutta la città la concentrazione di alternaria, favorita dalle condizioni meteorologiche, temperature ed umidità elevate. La sostituzione dei tamburi dei tre campionatori ha restituito la fotografia dei numerosi incendi che in questa lunga estate hanno interessato la città intera. L’incendio più eclatante è stato quello che ha interessato la collina di Monte Mario. “Much ado about nothing”, il titolo di una commedia di W. Shakespare, che potremmo cambiare in “Molto stupore per nulla”. La lettura dei quotidiani e l’ascolto dei notiziari ha rivelato particolari inquietanti, ad esempio che nella Riserva di Monte Mario furono installati idranti antincendio addirittura nel 1990: https://roma.corriere.it/…/rogo-monte-mario-gli-idranti… Franco Carraro, Francesco Rutelli, Walter Veltroni, Gianni Alemanno, Ignazio Marino, Virginia Raggi, Roberto Gualtieri, più cinque commissari straordinari. E si potrebbero elencare i presidenti della Regione Lazio e di Roma Natura: possibile che non si sia riusciti ad attivarli, possibile che le opere di prevenzione, sfalci, vie tagliafuoco, rimozione delle piante colpite da precedenti incendi o abbattute dalle ultime nevicate non siano state condotte. Personalmente ero stupito che fossimo arrivati a fine luglio senza che quella polveriera prendesse fuoco. Possibile che nessuno si sia accorto dell’insediamento abusivo, a ridosso della sorvegliatissima Corte d’appello, da cui tutte le mattine era possibile vedere uscire gli occupanti con il loro carelli per il rovistaggio quotidiano, scendere pericolosamente sulla panoramica (o via Falcone e Borsellino)?Quante omissioni hanno portato a questo rovinoso incendio, le cui ferite evidenti si vedono da via dei Bastioni di Michelangelo? È quasi un comodo alibi dare le colpe agli occupanti che abitavano là dentro o ai cambiamenti climatici. In un anno in cui le precipitazioni sono notevolmente ridotte, attualmente si aggirano intorno ai trecento millimetri, è evidente come la prevenzione sia lo strumento principale per ridurre il rischio di incendi. Quindi sfalciare la vegetazione incolta, quante volte lo abbiamo segnalato nei post di quest’anno, obbligare anche i privati a curare gli spazi di loro competenza, rimuovere le discariche abusive. Prevenzione e attenta manutenzione costano denaro, occorre pianificarle per tempo, probabilmente non pagano in termini di ritorno elettorali, in alternativa la città può andare, come sta accadendo, in fumo.
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