Ecco il bollettino della scorsa settimana, seguirà poi quello precedente. Concentrazioni tutte in calo, restano ancora a concentrazione media le poacee e il castagno, ma non in tutti e tre i siti. Decisamente più importate la concentrazione di Alternaria, caldo e umidità, determinano le condizioni ideali per la sua proliferazione. Verrebbe quasi voglia di aprire una rubrica dal titolo non originale: “Invito alla lettura”. Potrebbe anche chiamarsi “da un’altra prospettiva”.
Questa settimana suggeriamo il post di Luigi Mariani pubblicato su Agrarian Sciences, buona lettura.
https://www.agrariansciences.it/2024/07/adattamento-urbano-al-clima-che-cambia.html
Viene facile constatare le stesse problematiche anche per la città di Roma. Quello che sicuramente non è facile da comprendere è come sia stato possibile raggiungere lo stato di degrado urbano a cui siamo arrivati. Il confronto con le altre città europee è mortificante: viene da domandarsi se siamo degni di vivere in una città bella come Roma, che meriti abbiamo per stare qui? Immagino si possano dare decine di risposte tecniche, analisi sullo stato dei servizi pubblici, attribuzione di colpa ai governi nazionali e locali che si sono succeduti nel corso degli ultimi 20 -30 anni, ma sembra sia venuta meno la passione per la res pubblica, si sia smarrito il senso del lavoro, per cui la manutenzione cittadina, ma vale per tutti gli ambiti, non sia permeata dalla coscienza di fare un lavoro che va oltre il gesto stesso, passare una scopa, tagliare l’erba di un aiuola, annaffiare un albero hanno un valore più grande, si contribuisce al bene comune.