Fagaceae

Fagaceae

Fagaceae

Castanea sativa Miller

Nome volgare: Castagno

Famiglia : Fagaceae

Caratteristiche botaniche: Albero alto fino a 25 metri, poderoso, con corteccia grigio-bruna, lenticelle trasverse nei rami giovani e adulti, foglie strettamente lanceolate, allungate, seghettate. Fiori maschili in amenti eretti di 5-15 cm. Frutto conosciutissimo, con semi (castagne) racchiusi in un involucro spinoso, diviso in quattro valve.

Distribuzione: Boschi su terreno acido fino a 1200 metri di altezza.

Fioritura: Giugno-luglio

Caratterizzazione Nonostante la sua diffusione e il fatto che liberi notevoli quantità di allergenica dei pollini polline leggero che è facilmente trasportato dalle correnti d’aria, il castagno ha scarso potere allergenico.

Notizie varie: Albero longevo, può vivere fino e oltre i 500 anni, importantissimo

da sempre nell’economia italiana come albero da frutto, da costruzione

e da alberature.

Fagus sylvatica L.

Nome volgare: Faggio

Famiglia : Fagaceae

Caratteristiche botaniche: Albero anche imponente fino ed oltre i 40 metri di altezza, con corteccia del tronco grigio-scura, nei rami giovani bruna e con lenticelle grigie puntiformi. Foglie con lamina quasi circolare-ellittica, a base rotonda e un po’ asimmetrica, punta ottusa e margine foliare intero o leggermente ondulato; la faccia superiore è lucida e glabra, di sotto presenta dei ciuffetti di peli rossastri. I fiori sono riuniti in amenti di 1,5-2 cm. Il frutto (la faggiola) è rossastro avvolto da una

nucula legnosa a 4 valve con deboli peli erbacei.

Distribuzione: Boschi non caldi fino a 2000 metri di altezza.

Fioritura: Maggio

Caratterizzazione Polline a bassa allergenicità,

Notizie varie: Il faggio è una delle essenze più comuni e maestose delle nostre montagne, costituisce alcuni tra i boschi più belli e puliti d’Italia ed è usato da sempre come legna da ardere o come legno per costruzione. Le faggiole (i frutti) non sono eduli ma leggermente tossici.

Quercus ilex L.

Nome volgare: Leccio

Famiglia : Fagaceae

Caratteristiche botaniche: Albero di 1-20 metri, con rami giovani grigi e pelosetti, foglie lanceolate, spesse, coriacee, sopra verde scuro, sotto bianco lanose. Infiorescenze in amenti lunghi 4-6 cm, ghiande ovate avvolte per metà dalla cupola emisferica.

Distribuzione: Boschi aridi fino a 600 metri.

Fioritura: Marzo-giugno

Caratterizzazione allergenica dei pollini Le caratteristiche allergizzanti del genere Quercus variano a seconda della diverse specie appartenenti alla Famiglia e della loro concentrazione pollinica che si diversifica in base all’area geografica.

Notizie varie: Componente essenziale della flora mediterranea, il leccio è stata un’essenza molto usata anche nei parchi e giardini all’italiana dove veniva piantato solitario o in siepi alte o sfruttato economicamente per il legno e le ghiande.

Quercus suber L.

Nome volgare: Sughera

Famiglia : Fagaceae

Caratteristiche botaniche: Albero in genere alto 10-15 metri (ma che può arrivare in climi temperati a sorpassare i 30 metri), simile a Q. ilex L. ma con una corteccia ricchissima di suberina che gli conferisce particolare spessore e resistenza. Tipico della macchia mediterranea in zone molto calde e aride nel periodo estivo.

Distribuzione: Macchie e boschi sempreverdi fino a 700 metri.

Fioritura: Marzo-giugno

Notizie varie: Coltivazioni estese di Q. suber si ritrovano in tutta la fascia mediterranea e soprattutto in Sardegna. Prezioso per il commercio del sughero usato in molteplici attività, dall’edilizia agli strumenti musicali.

Asteraceae

Artemisia vulgaris L.

Nome volgare: Artemisia, amarella

Famiglia : Asteraceae (Compositae)

Caratteristiche botaniche: Una delle più comuni tra le innumerevoli specie di Artemisia; fusto

eretto, striato, ramosissimo, alto fino a 20 dm. Foglie molto divise, quasi glabre e scure di sopra, bianco tomentose di sotto. I fiori sono riuniti in capolini quasi senza picciolo, ovoidi e formano ampie

pannocchie piramidali. Altre artemisie comuni sono A. verlotorum Lamotte, A. glacialis Wulfen (genepì), A. absinthium L. (assenzio), A. alba Turra, A. coerulescens Pall. (A. marina).

Distribuzione: Comunissima un po’ ovunque fino a 1000 metri.

Fioritura: Giugno-novembre

Caratterizzazione I pollini di Artemisia sono presenti nell’atmosfera da luglio a ottoallergenica

dei pollini bre, a concentrazioni non elevate, con ampie variazioni a seconda delle condizioni climatiche. Sono stati caratterizzati numerosi allergeni (da Art v 1 ad Art v 6), che presentano reattività crociata con frequenza statisticamente significativa con quelli di altre Asteraceae e  con numerosi alimenti vegetali.

Dati clinici La sensibilizzazione all’artemisia, che frequentemente si associa a sensibilizzazione ad altre piante, è una delle più frequenti cause di allergia. I sintomi di rinocongiuntivite e talora di asma bronchiale si manifestano nella tarda estate, generalmente in agosto-settembre.

Notizie varie: L’artemisia è l’erba amara per eccellenza già descritta nella Bibbia e usata in erboristeria come amaro sedativo e antispasmodico.

Calendario aerobiologico artemisia, amarella

Helianthus annuus L.

Nome volgare: Girasole

Caratteristiche botaniche: Pianta erbacea con fusto grosso, eretto con setole patenti. Foglie alterne, con lamina triangolare o cuoriforme, dentata. Fiori riuniti in un capolino unico, a volte molto grosso e caratteristico. I frutti sono acheni bruni.

Distribuzione: Coltivato in tutta Italia.

Fioritura: Giugno-agosto

Caratterizzazione Polline rilevato in atmosfera a valori molto bassi e sporadicamente allergenica dei pollini Polline a media allergenicità per le caratteristiche fisiche, cross-reagisce con altre Asteraceae. Gli allergeni principali sono Hel a 1, Hel a 2, Hel a 3.

Dati clinici Sono state segnalate sensibilizzazioni specifiche nei floricoltori. La cross-reattività con proteine presenti nei vegetali può determinare sensibilizzazione ad alimenti, come per le altre Asteraceae. La ingestione di semi di girasole può dare quadri severi di allergia alimentare. Notizie varie: Specie molto coltivata e di grande impatto paesaggistico per le incredibili macchie di colore che riesce a creare sulle colline soprattutto del centro Italia. Se ne estrae un ottimo olio di semi.

Helianthus tuberosus L.

Nome volgare: Topinambur

Pianta erbacea con rizoma fusiforme tipicamente ingrossato, fusto eretto, ispido. Foglie superiori alterne, lamina di sopra verde-scura, ovata o lanceolata, acuminata e dentellata; fiori riuniti in capolini di 4-5 dm, ligulati, gialli.

Distribuzione: In tutta Italia tranne Calabria, Sicilia e Sardegna fino a 800 metri.

Fioritura: Giugno-ottobre

Caratterizzazione Polline di media allergenicità.

Notizie varie: Pianta americana ma famosissima da noi per essere usata (il suo rizoma),

come le patate, in cucina. Ormai molto comune, in autunno è pianta, come il suo congenere H. annuus L., di grande impatto paesaggistico.

betulaceae

prova

alla famiglia delle Betulaceae appartengono due generi:

 

Betula, diffuso in ambiente montano fino al limite della vegetazione arborea, nel nord Italia e in tutto il Nord Europa; nel Lazio è segnalata la specie Betula pendula Roth nella Caldara di Manziana e sull’Appennino. Nella città di Roma è presente sporadicamente a scopo ornamentale.

 

al genere Alnus appartengono numerose specie diffuse lungo i corsi d’acqua e in ambienti umidi.
Presenti nel Lazio sono:

Alnus glutinosa L. Gaertn. (ontano nero)

ha foglie alterne, arrotondate e con apice smarginato, fiori unisessuali crescono sulla stessa pianta, gli amenti maschili lunghi e penduli, i femminili ovali, spuntano in primavera. I frutti globosi, simili a coni, permangono sui rami per tutto l’inverno. I semi sono accompagnati da escrescenze che consentono loro di galleggiare sull’acqua.

 

Alnus cordata Lois. (ontano napoletano)

 

si distingue dalle altre specie per le foglie ovali e appuntite, con base cuoriforme, e lungamente picciolate. La pagina superiore è verde e lucida, quella inferiore ha ciuffi di peli arancioni agli angoli delle nervature. Amenti maschili penduli, femminili ovali, frutti simili a coni. Cresce nel centro-sud della penisola, in ambiente umido, fino a 1300 metri di altezza. Molto usato nei rimboschimenti dei terreni argillosi e sassosi, e per il consolidamento delle frane.
Le radici dell’ontano formano associazioni simbiotiche con batteri che fissano azoto (genere Frankia), pertanto vengono piantati in terreni poveri per arricchirli di questo elemento.

Il polline

il polline dell’ontano è tetra-penta zonoporato, con ispessimenti della sexina a formare caratteristici arci (o festoni) tra coppie di pori adiacenti. Sotto ciascun poro l’intina si ispessisce in piccoli onci.